Musia nasce in via dei Chiavari, luogo-simbolo della famiglia Jacorossi: è qui infatti che il nonno di Ovidio Jacorossi, Agostino, iniziò nel 1922 l’avventura imprenditoriale con un piccolo negozio di carbone.
Concepita come uno spazio di quartiere nel centro storico romano, ma con uno sguardo rivolto all’Europa, Musia avvierà iniziative che mettano in relazione l’arte contemporanea con discipline affini come la moda, la musica e l’architettura.
Il progetto Musia nasce dall’esperienza pluridecennale di una realtà imprenditoriale – il Gruppo Jacorossi – e, in particolare, dalla determinazione che da sempre anima Ovidio Jacorossi; l’obiettivo è promuovere l’arte contemporanea, strumento di creatività per la persona e l’impresa, nell’intento di renderla accessibile al maggior numero possibile di fruitori. Raccontare l’esperienza Jacorossi, in un percorso parallelo tra arte e impresa fondato sulla centralità dell’uomo nel processo economico, contribuirà infine a porre maggiore attenzione al problema della continuità generazionale nelle imprese di famiglia.
La Mission di Musia consiste nel promuovere l’arte contemporanea come strumento di creatività per la persona e l’impresa. Da qui derivano gli obiettivi:
«Che cosa non hanno visto gli occhi degli uomini e delle statue». Ghiannis Ritsos, Delfi.
Nelle sale in mattone a vista, cariche di storia e di un’atmosfera che rievoca immediatamente l’antica romanità, si sviluppa il dramma dell’assassinio di Cesare.
Nulla lascia presagire l’evento epocale, il visitatore scende alcuni gradini accolto da un affresco animato, a tema mitologico. Proseguendo incontra un’ambientazione che coinvolge un grande tavolo e tutte le pareti delle sale in cui si sviluppa la narrazione.
Le grandi finestre-video suggeriscono ambienti esterni, intravisti attraverso una tenda che cela e rivela le silhouette dei personaggi. Il punto di vista del visitatore che esplora le stanze è privilegiato, egli può aggirarsi nella sale e scegliere il proprio punto di visione, mentre la storia racconta il quieto svolgersi di occupazioni quotidiane, dal mercato alla toilette, dalle abluzioni alle danze, dalle terme alle parate militari.
Tutt’a un tratto una tempesta porta via la luce dorata, il vento muove le tende su cui si posa una notte fredda e livida. Torna la luce, ma l’atmosfera è cambiata. Lo spettatore si trova al centro del dramma. Il tavolo non ospita più i gesti del mercato, delle terme e delle ricchezze. Aldilà delle tende si notano invece i gesti circospetti di una congiura e di lì a poco la paura si diffonde in ogni direzione. Il corpo di Cesare, ormai inerme, cade sotto gli implacabili colpi di pugnale.
Un mondo finisce e si dissolve nelle fiamme di un tempo esausto. Persino le statue – testimoni immobili e inerti delle glorie umane – sono travolte dalle fiamme. Solo la lira continua a raccontare la Storia, senza fine, travalicando ogni epoca.
Giosetta Fioroni, "Interno Familiare", 1963, Smalti su tela, cm 160 X 120
Sono esposte una trentina di opere di Renato Guttuso, Corrado Cagli, Antonio Sanfilippo, Cy Twombly, Mario Schifano, Giuseppe Uncini, Nino Franchina, Cesare Tacchi, Giosetta Fioroni, Franco Angeli, Tano Festa, Lucio Fontana e Egidio Costantini, Nedda Guidi, Pino Pascali, Mario Ceroli, Mirko...
Questa esposizione nasce dall’esigenza di sottoporre al pubblico di Musia una particolare tipologia di opere presenti nella Collezione Jacorossi che comprende oggetti d’artista, multipli e lavori di grafica: opere originali, ideate appositamente per essere realizzate come pezzi unici...
Massimo Piersanti, opera di George Segal, "Contemporanea", Parcheggio di Villa Borghese, Roma, 1973 (particolare)
Elisabetta Catalano, "Ritratto di Federico Fellini", 1973
Mario Schifano, Televisore, smalto su tela emulsionata
Opere delle Collezione Jacorossi